Verbotene liebe, E' la mia prima twc... siate clementi

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;KeepLookingHoney_
icon12  CAT_IMG Posted on 9/9/2010, 22:05




Autore: ;KeepLookingHoney_
Personaggi principali: Bill & Tom Kaulitz
Genere: Romantico, Yaoi, Twincest
Rating: PG13/ R
Avvisi: Lime, Adult content, RPS.

Disclaimer: L’autrice non detiene nessun rapporto con Bill e Tom Kaulitz e lo scritto è l’unica cosa che possiede. Esso non è stato prodotto a scopo di lucro e non riporta fatti reali o disposti per essere ritenuti come tali. La citazione parziale o totale del testo non è permessa senza il permesso dell’autrice.

Licenza Creative Commons
Verbotene Liebe by ;KeepLookingHoney_ is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia License.




Verbotene Liebe



C'era calma a Parigi quella sera.
Stranamente le strade non erano trafficate come al solito.
Anche se una spiegazione plausibile poteva esserci.
Erano le 2 del mattino.
Ma la quiete non era qualcosa di spiacevole.
Un'auto nera, dai vetri oscurati, abbastanza voluminosa
rifletteva le mille luci dei pelazzi e dei negozi circostanti, pieni zeppi di lucciole natalizie.
Mancavano solo due settimane al natale, eppure le strade erano poco popolate.
All'interno di quell'auto soltanto tre persone:
il conducente e due ragazzi.
Due gemelli per l'esattezza.
Due gemelli anche piuttosto famosi.
Bill e Tom Kaulitz.
Gli idoli di milioni di ragazzine urlanti che per loro darebbero la vita.
Un vetro, anch'esso oscurato, separava i due ragazzi dall'autista, in modo tale da avere più privacy possibile.
Lo avevano richiesto loro stessi.
Avevano anche richiesto una vettura separata dagli altri due membri che componevano la band.
Nessuno doveva venire a conoscenza del loro segreto.
Solo loro dovevano saperlo.
Erano complici l'uno dell'altro, e se qualcuno di loro si fosse lasciato scappare anche solo una parola sarebbero stati grossi guai.
Ma loro in questo momento parevano non farci caso.
Erano troppo concentrati l'uno negli occhi dell'altro.
Si perdevano in quei pozzi di cioccolata fusa, e in quelli vi trovavano appagamento.
Tom stava seduto sul sedile, appoggiando una spalla alla portiera in plastica,
carezzando teneramente i capelli di Bill, che in quel momento poggiava la testa sulle gambe dell'ex rasta, e il corpo rannicchiato sui sedili.
Si guardavano intensamente.
Erano rapiti l'uno dallo sguardo dell'altro, come se dietro di essi vi fosse una potente calamita che non permetteva di allontanarsi nemmeno di un millimetro.
Nessuno dei due riusciva ad interrompere quel contatto visivo.
O per meglio dire, nessuno dei due aveva intenzione di farlo.
Nonostante i riscaldamenti, all'interno della vettura faceva freddo, ed i loro respiri disegnavano delle piccole nuvolette di vapore che andavano a condensarsi sui vetri fumè.
La mano di Tom si muoveva piano tra i capelli di Bill e quest'ultimo, di rimando, gli rispose con un tenero sorriso che avrebbe sciolto anche il più gelido dei cuori.
Il minore mosse la mano ben curata e la adagiò al volto del fratello carezzandolo dolcemente, e avvicinandolo a sè unì le labbra alle sue in un dolce bacio.
Puro, casto, un semplice bacio.
Uno di quelli che serva da dimostrazione di quanto si ami colui che lo ha ricevuto.
E Tom parve comprenderlo.
Quell'apparentemente insignificante bacio per loro valeva molto più di qualsiasi tesoro.
Nessuno sarebbe mai riuscito a trasmettere tanto attraverso un semplice bacio.
Loro si.
Il loro amore era talmente profondo che andava oltre i confini dell'immaginazione.
Nessuno li avrebbe mai capiti.
Nessuno.
Solo loro sapevano cosa significasse.
Solo loro erano a conoscenza dei sacrifici a cui dovevano sottoporsi.
Non potevano dimostrarlo in pubblico.
Avrebbero corso troppi rischi anche solo mandandosi delle tenere occhiate.
Era una sofferenza per loro doversi amare in segreto.
Il loro era un amore vietato.
Vietato anche dalla legge.
Erano troppo popolari ormai per tornare indietro e vivere la propria vita.
Avevano scelto quella strada e adesso dovevano subirne le conseguenze.
"L'unico luogo in cui possiamo avere un pò di privacy è in macchina. Quello è il nostro piccolo mondo."
Lo diceva sempre Bill.
Ed aveva ragione.
Soltanto lì, o quasi, potevano amarsi.
Lì o in albergo.
I loro sentimenti potevano avere libero sfogo soltanto lì.
L'auto si fermò e il motore si spense.
Tom passò una mano sul vetro appannato e guardò fuori, osservando quell'edificio ormai familiare.
Avvisò il gemello di essere arrivati.
Egli si risollevò e l'autista gli aprì la portiera.
I gemelli furono raggiunti qualche secondo dopo dagli altri due ragazzi che si ricongiunsero ai gemelli fino alle rispettive camere.
Georg e Gustav avevano preso due camere differenziate.
Ma non Bill e Tom.
Non avevano paura di destare sospetti.
Erano gemelli, stavano insieme dalla nascita, cosa si poteva pensare di male?
Nulla.
Tom si premurò di appendere fuori dalla porta il cartellino che recava la scritta "Don't Disturb", per poi richiudersi la porta alle spalle.
Si adagiò sull'uscio tirando un piccolo sospiro, socchiudendo gli occhi.
Immediatamente percepì le labbra calde del fratello sulle sue, e la mano del gemello insinuarsi tra i cornrows come per non lasciarselo sfuggire.
L'ex rasta si strinse di più a lui ed il loro non si limitò più ad essere un semplice bacio.
Era un bacio agoniato, bramato, desiderato.
Un bacio ricco di passione e sentimenti.
Le labbra di entrambi si schiusero come dei boccioli in primavera, lasciando spazio alle loro lingue che leggiadre danzavano nel buio cullate dal calore del loro fiato.
Il piercing del moro era come una rosa tra i denti durante un tango.
Donava una sensazione magica, e rendeva l'approccio ancora più intenso e passionale.
Le grandi mani di Tom vagavano per la schiena del gemello al disotto del maglione nero, mentre quelle di Bill giacevano incrociate dietro al collo del fratello.
Non seppero trattenere la loro voglia.
Il chitarrista strinse il compagno e lo sollevò delicatamente dalle natiche, adagiandolo piano sul letto matrimoniale.
Rimase sospeso sopra di lui.
Ripresero quel contatto visivo che pochi minuti prima era stato interrotto.
Ripresero ad affondare in quei pozzi senza fine, così uguali tra loro, così belli e profondi, carichi di amore represso, che poteva avere sfogo soltanto in momenti come quello.
Ma in fondo non era colpa loro.
Il cuore non sceglie chi amare.
Lo decide e basta.
Nulla può fargli cambiare idea.
Il loro cuore aveva deciso così, e a loro andava bene.
Tom prese tra le mani il viso del gemello, ricongiungendolo al suo in un altro bacio carico di passione.
Era troppo tempo che non toccava quelle labbra così invitanti.
Quelle labbra delicate come una rosa, dolci come il miele e desiderate come il più prezioso diamante esistente al mondo.
Lui era speciale.
Era come una rosa blu.
Rare ma bellissime e fragili.
Tom era fortunato.
Eccome se lo era.
Lui era l'unico a possedere il più bell'esemplare di rosa blu, e sembrava averlo capito sin dall'inizio.
Non aveva mai pensato di lasciarlo nelle mani di qualcuno che non fosse lui.
Lo amava troppo per farlo.
I loro corpi avevano già iniziato a riscaldarsi sotto il tocco delle dita vellutate dell'uno e di quelle legnose dell'altro.
Anche i riscaldamenti erano accesi in quel momento, e ciò non fece altro che aumentare il loro desiderio.
Bill sfilò con delicatezza la felpa del gemello per poi eliminare anche la maglia sottostante.
Tom fece lo stesso con il maglione del fratello.
Adesso avevano addosso soltanto scarpe e pantaloni.
Quasi istintivamente eliminarono anche quelli rimanendo solo in intimo.
Un paio di mani perfettamente curate esploravano gli addominali leggermente scolpiti dell'ex rasta, ormai a lui familiari come casa.
Un posto in cui rifugiarsi e sentirsi al sicuro, protetto, invulnerabile.
Tom lo faceva sentire così.
Era il suo scudo, una roccia, un appiglio.
Il suo punto di riferimento più importante al mondo.
Era la metà mancante.
La metà complementare.
L'altra faccia della sua vita.
Era parte di lui.
Tom si sedette sulle cosce di Bill senza però, fare troppa pressione.
Prese ad accarezzargli lascivamente il viso, per poi attirarlo a sè e baciarlo dolcemente.
Quel contatto gli fece andare in tilt ogni cellula del corpo.
Era come una scarica elettrica che dalle labbra si diramava giù per tutto il corpo.
Per lui Bill era linfa vitale.
A volte si chiedeva come sarebbe stata la vita se fosse stato figlio unico.
Tentava di immaginarla.
Ma non era mai riuscito nel suo intento.
Non riusciva ad immaginare una vita senza lui.
Non voleva farlo.
Bill era troppo importante per la sua sopravvivenza.
Era come l'ossigeno, l'acqua, ogni altra fonte di sostentamento.
Bill era tutto per lui.
Era la sua vita, il suo mondo, il suo tutto.
Bill era un'oasi nel deserto.
Bill era un prato fiorito dopo la steppa arida e desolata.
Bill era il bianco dopo un lungo cammino attraverso il nero.
Bill era la miglior cosa che gli fosse mai capitata.
Bill era tutto.
Un brivido gli percorse la schiena come avrebbe fatto una ferrari durante una corsa.
Immediatamente si espanse al resto del corpo provocandogli una leggera pelle d'oca.
Decisero che quel bacio era troppo casto per il contesto in cui si trovavano.
Le loro lingue ripresero a cercarsi e a lottare finendo poi per abbracciarsi e danzare su di una base fornita dai loro cuori impazziti.
Tuonavano forti come una batteria durante un concerto.
Scalpitavano come cavalli durante una gara ippica.
Erano troppo emozionati e felici per mantenere un ritmo regolare.
In quel momento non era proprio possibile.
Tom fece scendere le sue labbra sul mento del gemello, contornando con la punta della lingua quel piccolo neo poco distante dal labbro del ragazzo.
Fece distentere nuovamente il fratello sul letto sotto una lieve spinta, mentre una scia di baci umidi e bollenti veniva disegnata sul collo del moro.
Scese ancor più giù deviando in direzione del piercing al capezzolo.
Vi poggiò le labbra su, e schiudendole iniziò a stuzzicarlo dapprima con la lingua, poi con i denti, dando dei piccoli e leggeri morsi che fecero sussultare il ragazzo.
Un gemito rimase soffocato nella gola di Bill, il quale, in preda al piacere causato da quel contatto, inarcò indietro il capo, lasciando che i suoi capelli si infrangessero come onde sulla battigia, sulle lenzuola bianche di seta.
Il maggiore sorrise sulla pelle dell'altro e fece uscire dalle sue labbra del fiato caldo, che a contatto con la pelle diafana del moro si trasformò in un brivido di piacere.
Tom continuò la sua discesa sul corpo del fratello raggiungendo l'ombelico.
Ne delineò i contorni con la lingua e poi si mosse in direzione della stella.
Con un dito ne ricalcò delicatamente la forma.
Una stella dopo l'altra, provocando nel gemello altri brividi.
Le sue labbra calde vi si posarono perfettamente al centro ed a quel contatto Bill si vide costretto ad inarcare la schiena per poter reggere quell'ondata di piacere che lo aveva appena investito come uno tsunami.
Abbassò febbrilmente l'elastico che reggeva i boxer neri, scoprendo il bacino ossuto del giovane.
Il che fece eccitare tremendamente il minore, già di per sè emozionato.
Le labbra di tom lambivano la pelle color della luna del fratello procedendo in direzione del basso ventre.
Non riuscì più a reggere quella lentezza straziante, eliminò definitivamente i boxer ed adagiò delicatamente le labbra sul membro del fratello, lasciando una scia di piccoli baci su tutta la lunghezza, soffermandosi sulla punta.
Con la mano ne impugnò delicatamente la base e con la bocca ne lambì l'intera lunghezza.
Con delicatezza accompagnava i movimenti del viso con quelli della mano facendo gemere di estremo piacere Bill, succube di quel tocco delicato ma fottutamente eccitante.
Con quel po' di forza che era riuscito a raccogliere, il moro invertì le posizioni, passando sopra l'ex rasta.
Si impadronì delle sue labbra come se qualcuno stesse per portargliele via.
Con la lingua inumidì le labbra di Tom e poi prese a giocare con il labret, mordendogli in seguito il labbro inferiore.
Le sue mani continuavano a vagare per il fisico palestrato del gemello raggiungendo finalmente i boxer grigi.
Glieli tolse con le mani tremanti per l'emozione, senza staccare le labbra da quelle del fratello.
Estrasse velocemente un condom dal comodino vicino al letto, invitando Tom a metterglielo su.
Tom obbedì senza replicare.
Bill sollevò le gambe del gemello poggiandole sulle proprie spalle e con un dito iniziò a massaggiare il fratello.
Una, due, tre dita.
Tom gemeva di piacere sentendo le dita del fratello entrare delicate ma imponenti in lui.
Nessuno sapeva farlo eccitare più di lui.
Quando Bill ritenne che il fratello fosse pronto entrò lentamente in lui evitando di fargli male.
Ogni muscolo del corpo di Tom adesso era in tensione, un pò per paura, un pò per il piacere.
Effettivamente questa era la prima volta che era Bill a penetrarlo e non lui.
Quest'ultimo aumentò lievemente il ritmo mentre con la mano percorreva l'intera lunghezza del membro del fratello.
Iniziarono a gemere entrambi a gran voce, lasciando uscire dalle loro labbra forti e squillanti urla miste ad ansiti di goduria.
Tom venne sonoramente sotto il tocco delicato ma esperto del gemello sullo stomaco di questo.
Insieme a lui venne anche Bill, che allo stremo delle forze, uscì dal corpo di Tom, e vi si adagiò al lato.
Ripresero a guardarsi negli occhi, ancora lucidi di lussuria.
Quegli sguardi ipnotizzati l'uno dall'altro sapevano dire tutto e niente.
Erano magnetici, ma soprattutto cristallini.
Sapevano trasmettere emozioni che mai nessuno avrebbe colto.
Soltanto loro potevano comprendersi e completarsi.
In quel momento loro si erano completati.
Per poco tempo ma si erano completati.
Si erano amati, avevano consumato il loro ardore tra quelle lenzuola bianche, sicuri che mai e poi mai qualcuno sarebbe riuscito a comprendere i loro sentimenti.
Nessuno avrebbe mai capito cosa si provasse ad amarsi così intensamente da fare male.
Nessuno.
Bill si avvicinò un'ultima volta al volto del gemello rilasciando un caldo, casto bacio sulle sue labbra ancora rosse e gonfie.
Un ultimo brivido prima di addormentarsi.
L'ultimo punto che chiude un romanzo.
L'ultima nota, la più bella di una canzone.
L'ultimo petalo che si schiude in una rosa a primavera, facendola diventare un vero capolavoro.
L'ultima fiamma che si spegne dopo aver fatto ardere un falò.
L'ultimo dolce contatto prima di tornare alla realtà.



Note finali : Bene! ribadisco... Questa è la mia prima twincest quindi spero vi sia piaciuta!!
Aspetto tanti commenti positivi o negativi che siano
** Kuss!!
 
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ohshit!
CAT_IMG Posted on 13/9/2010, 14:34




Sai cosa ne penso, e sai benissimo quel che ti ho già detto riguardo questa storia.
E' magnifica, veramente, hai superato te stessa questa volta.
Bravissima amò <3
 
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;KeepLookingHoney_
CAT_IMG Posted on 14/9/2010, 20:39




Oh tesoro se non ci fossi tu!
CITAZIONE
E' magnifica, veramente, hai superato te stessa questa volta.

Detto da te è davvero più che una lusinga.
Ti adoro <3
 
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Beatrice Kaulitz
CAT_IMG Posted on 1/9/2014, 21:45




Sono arrivata tardi [ :( ] ma spero vedrai questo messaggio. Vorrei dire che il modo in cui scrivi è bellissimo, dettgliato, anche poetico a volte, mai noioso.. stupendo!
Veramente, credo che sia una delle più belle che ho letto.
 
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3 replies since 9/9/2010, 22:05   132 views
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